Grazie alla chirurgia mininvasiva chi viene sottoposto ad intervento per l’innesto di una protesi ginocchio recupera più in fretta. Si riducono i tempi di riabilitazione per la protesi di ginocchio e, con un programma riabilitativo eseguito correttamente, il recupero è totale.
Il paziente potrà tornare a muoversi liberamente dopo aver seguito tutto il percorso post operatorio indicato dal proprio medico ortopedico.
Per un recupero funzionale ideale, bisogna seguire un percorso di riabilitazione personalizzato tenendo conto delle condizioni di ciascun paziente.
Riabilitazione per la protesi di ginocchio: il percorso da seguire
In assenza di complicanze, è importante mobilitare l’arto: l’immobilità si limita a qualche ora dopo l’operazione. Il giorno stesso dell’intervento o quello seguente, si inizia con una mobilizzazione passiva costante del ginocchio operato con l’aiuto del fisioterapista ed il supporto delle stampelle per la deambulazione che il paziente potrà abbandonare dopo 10-15 giorni.
Per la mobilizzazione passiva si utilizza il Kinetec, un apparecchio automatizzato che consente lenti movimenti dell’articolazione: l’azione meccanica costante della durata di 30 minuti circa può essere ripetuta più volte per massimo 2-3 ore al giorno.
Come funziona il dispositivo Kinetec?
Prima dell’utilizzo, il dispositivo Kinetec in genere viene preimpostato, a meno che il paziente non voglia autogestirlo. L’apparecchio elettromedicale dotato di software avanzato e intuitivo si preimposta tenendo conto di un aumento progressivo dell’escursione articolare di 5° al giorno, più o meno in base alla propria tolleranza di dolore. Col tempo, l’escursione articolare può passare da un minimo di 20° ad un massimo di 120° di flessione. Si regola in base alle necessità del paziente andando a modificare flessibilità, estensione, velocità di trazione. Va posizionato sulla pelle in corrispondenza delle fibre nervose da trattare allo scopo di stimolarle riducendo il dolore.
Questo dispositivo facilita il recupero delle articolazioni, riduce i tempi di guarigione mantenendo attiva la funzionalità di tessuti ed articolazioni e previene la rigidità muscolare. Favorisce il drenaggio dei liquidi ed il movimento articolare senza contrazione muscolare per evitare irrigidimenti articolari responsabili di fibrosi o edemi. Migliora la circolazione sanguigna e linfatica, stimola la riparazione della cartilagine lesionata, previene trombi ed embolie.
L’utilizzo domiciliare del Kinetec è possibile su prescrizione medica di uno specialista o fisioterapista di fiducia in quanto non può essere impiegato in presenza di instabilità ossea, infiammazione dell’articolazione e paralisi spastiche.
Ricordiamo che si può iniziare la riabilitazione con il Kinetec a partire dal terzo giorno post-operatorio.
Il lavoro di mobilizzazione del fisioterapista
Parallelamente all’utilizzo del Kinetec, il fisioterapista procederà ad un lavoro personalizzato di mobilizzazione con esercizi isometrici che servono a potenziare glutei, muscolo quadricipite, polpaccio, flessori.
Il fisioterapista provvederà a rieducare al carico con appoggi suggerendo al momento opportuno l’uso della cyclette.
A causa dell’inattività del ginocchio (precedente all’intervento) dovuta a condizioni di dolore e rigidità, il tono-trofismo muscolare di coscia e polpaccio risulterà indebolito. Di conseguenza, il recupero avverrà nel tempo con la pratica regolare e costante di esercizi specifici per qualche mese.
Riabilitazione per la protesi di ginocchio: tempi di recupero
Dopo 4 settimane dall’intervento, solitamente il paziente riesce a flettere di almeno 90-100°: il traguardo importante consiste nel raggiungere un’estensione completa.
Il piano riabilitativo prevede una durata che va dai 4 ai 6 mesi, ovvero finché non viene raggiunto il massimo recupero funzionale del paziente. Quest’ultimo potrà riprendere a guidare dopo 6 settimane su indicazione del medico ortopedico.
Dopo 6 mesi si può arrivare a flettere anche oltre 120°, seppure sia sufficiente una flessione di 100°.
Sarà possibile tornare a praticare attività a basso impatto (camminata, nuoto, trekking, bicicletta, tennis, golf), mentre sono sconsigliati sport ad alto impatto come corsa, calcio, pallavolo, rugby, basket, sci.